La
demonologia rinascimentale ha lasciato tracce concrete delle conoscenze acquisite
nell’epoca oscura del paganesimo, circa il processo di interazione dell’uomo con
gli spiriti dell’aria, ottenuta attraverso la manipolazione di elementi terreni,
sigilli, pantacoli, formule cabalistiche, ecc. I “maghi” conoscevano bene e
riuscivano ad utilizzare il potere suggestivo degli spiriti di agire sul senso
interno dell’uomo attraverso allucinazioni visive o uditive. Ed anche il loro
potere di manifestarsi attraverso materializzazioni, seppur temporanee.
Del
resto, è noto che la magia ha raggiunto il massimo della sua espressione non
nel vituperato medioevo, ma nell’epoca ambigua del rinascimento. In questo
periodo sembrò ripetersi quanto già avvenne in occasione della nascita del
pensiero razionale, sulle sponde elleniche. Sulle coste che si affacciavano sul
mare Egeo e Mediterraneo infatti insieme ai culti misterici di Orfeo, Eleusi,
Delfi prese avvio la filosofia naturalistica, foriera di brillanti ed
impensabili sviluppi teoretici. Irrazionale e razionale, segreto e pubblico,
esoterico ed essoterico, come uniti in un incomprensibile rapporto di
funzione.
Nel
rinascimento, insieme alla nascita della scienza moderna ed al diffondersi sotterraneo
della cultura magica si impose la teoria eliocentrica, con tutti i suoi risvolti
oscuri. Da tempo infatti abbiamo espresso l’impressione che questa teoria rappresenti
come una grande suggestione espressa in forma di immagine mentale, forse non
disgiunta da operazioni magiche, alla quale è andata soggetta l’umanità.
L’idea
del moto della terra su se stessa ed intorno al sole, benché difficilmente
dimostrabile, oggi è divenuta più evidente ed indubitabile della realtà stessa,
anche se in contraddizione con quanto viene percepito dai sensi. Ma la ragione,
educata dalla scienza moderna in cinquecento anni di storia ci ha insegnato ad
invertire il processo della conoscenza ed a dubitare della realtà percepita dai
sensi. Pertanto si è radicata nella nostra mente l’immagine della terra in
rotazione intorno al sole, come sosteneva Galilei il quale venne perseguitato
da una Chiesa oscurantista, ecc.
Non
costituisce tuttavia una nostra personale opinione, che il “mandala”
eliocentrico rispolverato da Copernico dalle antiche conoscenze pitagoriche al
di là dei suoi sviluppi scientifici abbia un significato recondito,
direttamente collegabile al culto degli spiriti. Questo rapporto si rileva direttamente
dalla lettura di alcuni brani ermetici che non erano sconosciuti ai promotori
dell’eliocentrismo.
Nel Corpus Hermeticum attribuito al mitico
Ermete Trismegisto, citato da Copernico nel suo famoso testo, De revolutionibus …, leggiamo infatti
che: <<Il sole ha intorno a sé molti cori di demoni, simili a eserciti di
diverso genere … che dall’alto vegliano sulle questioni degli uomini, poiché è
stata assegnata loro la regione degli uomini>> (XVII, 10). Proseguendo,
lo stesso concetto viene ribadito ancora più chiaramente: <<Sotto il sole
è stato ordinato il coro dei demoni, anzi molti e diversi cori, posti sotto il
comando dei quadrati degli astri, ciascuno in numero pari … Tutti questi demoni
hanno ricevuto in sorte il potere sulle vicende e sui disordini della terra. Vi
operano ogni genere di scompiglio, per le città e popolazioni in generale e per
ciascun individuo in particolare>> (XVII, 13).
Può
darsi che queste affermazioni siano effettivamente quello che sembrano, ossia superstizioni
e fantasie retrograde, soprattutto se giudicate alla luce della nostra ragione
scientifica, corroborata dai progressi della tecnica, concentrata sulla realtà
materiale e del tutto scettica riguardo a quella spirituale. Si crede quindi
nell’esistenza di buchi neri, quark, particelle elementari; non si crede negli
angeli, nei demoni, nello stesso Dio.
Tuttavia,
non è da escludere che tali asserzioni corrispondano a verità e certezze, per quanti
hanno conservato un senso di lettura a tutto campo della realtà. I moderni
epigoni di Bruno, personaggio nel quale convivevano ragione e superstizione,
non potrebbero che dare pieno accredito all’idea che gli spiriti stazionino
nell’aria e siano pronti ad intervenire ed interagire con la dimensione
concreta, sotto opportune condizioni. Le quali in verità sono alquanto oscure e
che per tale ragione ci sfuggono.
Nel De magia, (III, pp. 427-428), Giordano
Bruno allude ad una gerarchia demoniaca secondo la quale: <<Ogni ordine
di spiriti ha i propri capi, principi, pastori, comandanti, rettori, graduati.
Quelli che sono più saggi e potenti dominano e comandano quelli che sono più
deboli e rozzi>>. Egli cataloga addirittura cinque categorie di spiriti.
I demoni sotterranei ed acquatici, quelli che abitano nelle rovine e nei muri,
quelli dell’aria, ad un livello superiore quelli localizzabili nell’etere, infine
i demoni che abitano il fuoco stellare, dunque il sole.
Il
fatto che le entità spirituali siano invisibili non significa che non esistano.
Gli spiriti, angeli o demoni, sono creature a tutti gli effetti, con un potere
superiore a quello dell’uomo perché non legato alla materia. I demoni come
affermava san Tommaso sono in grado di agire negativamente sulla fantasia e sui
sensi degli uomini, riuscendo a <<plasmare con l’aria corpi visibili e
sensibili di qualunque forma e figura ed assumendoli farli parlare ed
agire>> (Summa Th., I, 114, 4).
Il loro luogo naturale è la sfera infera. Tuttavia <<avendo Dio disposto
che l’uomo sia aiutato dagli angeli e combattuto dai demoni, questi si aggirano
anche per l’aere caliginoso del mondo>> (Ib., 64, 4).
Non
per niente san Paolo ci avverte che non dobbiamo combattere gli uomini,
<<ma contro i Principati e le Potestà, dominatori di questo mondo di
tenebre, contro gli spiriti del male che abitano le regioni celesti>> (Ef 6, 23). L’azione di questi esseri
infatti è in grado di produrre suggestioni mentali, individuali e di massa,
creando visioni della realtà verosimili, ma non reali. La realtà corrisponde ad
una logica sola, quella del “si si no no”, e questa logica non lascia spazio
alle fantasie razionalistiche.
Nel
rinascimento gli esoteristi dovettero impegnarsi non poco ed in modi “misteriosi”
per favorire l’avvento di un’epoca “nuova e moderna” nella quale l’uomo potesse
sentirsi libero ed emancipato, anche se apparentemente e tuttavia senza che
questa acquisizione corrispondesse ad un analogo grado di pace interiore e
sociale. Fu grazie alle spinte propulsive provenienti da alcune corti italiche
che riuscì ad espandersi in tutt’Europa, cioè in tutto il mondo, la visione
della realtà centrata nell’uomo. Visione che avrebbe oscurato quella precedente
centrata in Dio, consentendo così il passaggio dal cosmo geocentrico all’universo
bruniano aperto ed infinito.
Tutto
questo attraverso una martellante campagna di propaganda già allora per così
dire mediatica effettuata tramite discorsi, figure, pubblicazioni, polemiche
che d’un tratto si gonfiarono attraendo l’attenzione delle masse in genere
interessate da altre problematiche e dispute. Arte, scienza, filosofia
costituirono come una sorta di grimaldello a tre punte attraverso il quale si
riuscì a scardinare la rigidità dogmatica e la concretezza legata alla
Scolastica ed al Magistero romano. La magia svolse dietro le quinte un ruolo arduo
ma fondamentale per determinare distorsioni della realtà, al fine di definirne
un’altra, non più reale e certa, ma possibile ed ideale.
Al
giorno d’oggi, sembra che le forze dell’aria si siano aggiornate, approfittando
volentieri degli ausili tecnologici per creare false immagini e suggestioni.
Invece di prendersi la briga di plasmare corpi visibili fittizi ed agire attraverso
essi su monaci e penitenti impegnati nella disciplina religiosa e nella
mortificazione della carne, sembra che gli spiriti “utilizzino” i mezzi
tecnologici per indurre non soltanto l’ individuo, ma intere masse ad agire in
modo contrario ai precetti della fede.
Attualmente,
il bene ed il male sono a portata di clic e dei motori di ricerca. Chiunque può
entrare in siti “proibiti”, in siti “magici”. Chiunque può accedere a siti di
informazione e controinformazione, trovandosi così di fronte a verità che
affermano ed a verità che negano. Ognuno può farsi un’idea della realtà,
proseguire con i propri passi, oppure consolidare gli indirizzi dell’opinione
comune seguiti dalla maggioranza delle persone. Chiunque può intervenire su
tutto con modi appropriati o meno, per esprimere la propria opinione.
La
nostra dovrebbe essere ormai nota. Riteniamo infatti che la teoria
eliocentrica, per come si è imposta, per i suoi legami originari con la cultura
ermetica, rappresenti una sorta di immagine razionale, ma non reale, del
sistema planetario saldamente fissata in tutti noi perché divenuta sostanza del
pensiero comune.
Un
po’ come lo sbarco della luna al quale si continua a credere come realmente
avvenuto, nonostante incongruenze e critiche che si sollevarono da subito. Da
quando cioè in quella fatidica sera, litigarono in diretta televisiva due
giornalisti italiani, Tito Stagno e Ruggero Orlando, circa il momento esatto
dell’allunaggio.
Ultimamente,
è venuto alla luce il fatto clamoroso che il sasso lunare donato in pompa nell’ottobre
del 1969 dall’ambasciatore americano in Olanda al museo di Amsterdam è un
falso, una comune pietra nostrana riposta nel reliquiario laicista per anni
come prova dell’allunaggio. Ma nonostante queste smentite clamorose, digerite
come se niente fosse, si continua a credere che l’uomo sia veramente andato
sulla luna.
Suggestioni
moderne dicevamo amplificate da un potere mediatico in grado di far credere un
po’ quello che vuole, creando immagini e situazioni virtuali, dirigendo e soggiogando
le masse, anche attraverso il continuo martellamento pubblicitario a sfondo erotico
sessuale a cui veniamo esposti. Questo perché sono le nostre energie psichiche
a dar corpo e consistenza alle illusioni di massa, create da un potere occulto in
menti rese pressoché inerti dall’assuefazione ai sette peccati capitali.